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Sembra un romanzo distopico : non si sono ancora spenti gli effetti della pandemia di Covid19, che ha bloccato le economie mondiali e le nostre vite, e ci ritroviamo in un mondo nel quale si torna a parlare di minacce atomiche, guerra, scarsità energetica e inflazione a livelli che risalgono al secolo scorso.  I mercati segnano da mesi una situazione da profondo rosso. È il momento di avere paura? 

La paura è un'emozione primaria, indispensabile alla sopravvivenza. Si innesca nell'attimo stesso in cui percepiamo un pericolo, reale o immaginario. Solo dopo il nostro cervello razionale analizza la percezione, spegnendo la paura di fronte all'immaginazione. O portandoci a reagire di fronte ad un vero pericolo.

Ma cos'è un pericolo? È la proprietà intrinseca di qualcosa di provocare potenzialmente un danno.

Per affettare un pomodoro usi un coltello. Il coltello è chiaramente un pericolo perché puoi tagliarti. E, per attento tu possa starci, è altamente probabile che tu ti sia già tagliato più volte e che, prima o poi ti taglierai di nuovo. 

Ma non per questo mangi i pomodori a morsi. Il danno è un taglio al dito. Certamente fastidioso, magari doloroso, ma risolvibile con un cerotto o, nella peggiore delle ipotesi con qualche punto.

Senza nemmeno pensarci hai deciso che i vantaggi di usare un coltello superano la paura che sia oggettivamente pericoloso. Hai valutato le opportunità che ti offre rispetto al rischio.

Se però vedessi tuo figlio di tre anni correre con quello stesso coltello in mano, torneresti a percepire tutta la sua pericolosità. Ne saresti terrorizzato. 

I mercati finanziari hanno molto in comune con quel coltello, non saresti qui se non lo sapessi.  

Se non ne vedessi i vantaggi perché avresti investito i tuoi soldi?

 Le tue motivazioni sono solo tue. Potresti averlo fatto per non vederli perdere valore, erosi dall'inflazione. Per ottenere una rendita che integri il tuo reddito. Potresti  averli accumulati in previsione di spese future o per accrescere il tuo patrimonio. 

Qualsiasi sia il motivo hai valutato che le opportunità valevano il rischio. 

Ogni tanto però i mercati ci ricordano che possono essere pericolosi. Che possono scendere. Di molto e per lunghi periodi.

Ed ecco che si affaccia la paura. La stessa che ci farebbe correre a strappare di mano ad un bimbo piccolo il coltello per evitare che si infilzi.

Ma è giustificata? Vediamolo.

La volatilità dei mercati, il salire e lo scendere dei prezzi sulla base di previsioni ed eventi non sono anomalie di mercato. Sono il mercato stesso. Che oggi teme una crisi.

Una crisi è una delle quattro fasi di un ciclo economico,  come lo sono depressione, ripresa ed espansione. Alla quale seguirà una nuova crisi , una nuova depressione, una nuova ripresa, ed una nuova espansione. E così via.

Inflazione, guerra, crisi energetica, sono eventi che capitano, sono capitati e capiteranno sempre. Succederà sempre qualcosa di imprevisto ed imprevedibile nel mondo. Chi avrebbe mai immaginato una pandemia mondiale nel 2019? O il fallimento di Lehman Brothers nel 2007?  Chi avrebbe pensato ad un aereo che abbatte un grattacielo prima del 2001?

I mercati, le economie, si muovono in continuazione. Le cose succedono. Iniziano.  Finiscono. Poi succede qualcos'altro. 

Quello che accade nel mondo non puoi programmarlo, controllarlo od influenzarlo in nessun modo.

Ma puoi programmare, controllare ed influenzare quello che riguarda la tua situazione, le tue reazioni i tuoi investimenti. 

E puoi farlo rispondendo razionalmente a queste domande  :

  • Hai investito i soldi che ti serviranno tra una settimana? Tra un mese? Tra un anno? 
  • Hai solo un titolo o due in portafoglio? 
  • Hai solo azioni? Solo obbligazioni lunghe? Solo liquidità? Un solo paese? Un unico settore?
  • Hai smesso di dormire la notte e guardi compulsivamente gli andamenti dei mercati?

Se le tue risposte sono una serie di no, niente paura.

Ti sei tagliato affettando pomodori.

Non è piacevole, non è affatto divertente, la cena arriverà a tavola in ritardo e il dito potrà fare male per un po'.  

Ma non c'è una ragione al mondo per pensare che il taglio non si rimarginerà.  O che è ora di smettere di usare i coltelli.



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