Silicon Valley Bank fallita.
Le autorità di regolamentazione Usa chiudono Signature Bank.
Credit Suisse salva grazie alla cessione, a prezzo di saldo ad Ubs.
First National Bank fa tremare nuovamente Wall Street.
Deutshe Bank sotto attacco speculativo.
I mercati fanno il loro: salgono, scendono a seconda delle notizie, delle previsioni sullo sviluppo delle singole vicende, sugli effetti sulle economie, sulle speculazioni su come reagiranno le banche centrali, gli investitori, se ci sarà effetto contagio oppure no.
I giornali fanno il loro mestiere e le notizie si susseguono serrate, a colpi di titoloni che il web amplifica a dismisura.
Gli analisti provano a stendere tutti gli scenari possibili in un susseguirsi di se, mentre i guru, più o meno titolati, dicono tutto ed il contrario di tutto con la grande sicurezza che la loro previsione ha il 50% di possibilità di essere giusta.
Sara, la chiamerò così, ha un portafoglio di etf di tutto rispetto, intorno ai 300.000 e sta subendo, come tutti noi le turbolenze di quest’ultimo anno e mezzo.
La sua storia è quella di una giovane famiglia che ce l’ha fatta. Brillanti studenti entrambi, laureati, lei ha scelto la carriera di ricercatrice universitaria, molta gloria, pochi soldi. Lui quella di avvocato, riuscendo in poco tempo ad ottenere risultati e riconoscimenti importanti fino a diventare associato.
Nel giro di 10 anni hanno acquistato una casa a Milano senza indebitamento (anche grazie all’eredità ricevuta dai genitori, mancati nel frattempo), avuto due bambini e accumulato la discreta cifra di cui sopra, investita, devo dire in modo egregio, attraverso una piattaforma di robot advisors.
Che ci fa da me Sara? Preoccupata per le banche che falliscono? Dall’inflazione? Dall’aumento dei tassi?
No. Suo marito, Mauro, non c’è più. L’ha portato via un tragico incidente stradale.
La situazione di Sara è migliore di tante altre, non c’è debito e c’è un discreto capitale per affrontare i primi tempi ma:
- Niente debito. Quindi nessuna copertura assicurativa per il caso morte. Nonostante lo stipendio di Mauro costituisse circa i ¾ delle entrate familiari;
- I figli sono dei bambini di 4 e 6 anni. Frequentano una scuola internazionale privata che parte dall’asilo fino al liceo;
- Il reddito attuale di Sara è chiaramente insufficiente a mantenere l’attuale tenore di vita della famiglia.
- Non ci sarà alcun sostegno da parte dell’ Inps quale pensione ai superstiti: Mauro non aveva raggiunto i 20 anni minimi di contributi;
- Il montante contributivo versato nella previdenza complementare, oltre ad essere non particolarmente elevato poiché ottimizzato solo per la massima deducibilità annuale (circa 5000 euro all’anno) è stato destinato ai figli. Quindi sarà soggetto al giudice tutelare.
Questa è la reale differenza tra la finanza e la finanza che conta.
Se le banche saltano per aria tutte insieme vorrebbe dire che l’intero sistema è fallito. Non ti basterebbe un milione di euro per comprare un chilo di pane. Semplicemente perché non ci sarebbe un solo supermercato o panettiere che non sarebbe altrettanto fallito. È un rischio catastrofale, altamente improbabile, contro cui non puoi fare nulla.
Ma ci sono i tuoi rischi catastrofali. Tristemente molto più probabili. Per i quali si può (e si deve) fare qualcosa.
Per Sara e Mauro sarebbe stato sufficiente spendere dai 500 ai 1000 euro all’anno per un’assicurazione caso morte (tcm) per garantire a Sara (ed ai suoi bambini) un capitale tra i 500.000 e il milione di euro. Che non avrebbero certo sanato la sua mancanza.
Ma oggi saremmo certi che Sara potrebbe mantenere la sua casa, le scuole private dei suoi figli, la sua previdenza integrativa e lo stesso tenore di vita che la sua attività garantiva.
L’ho conosciuta solo pochi giorni fa e l’avvenimento è fresco: ora proveremo a capire come muoverci.
Innanzitutto vedremo se esistono degli indennizzi dal datore di lavoro e se la cassa forense corrisponderà comunque una rendita ai superstiti (qui bastano 10 anni di contribuzione). Non ci aspettiamo molto, ma aiuterà comunque.
Ragioneremo sulla casa di proprietà: al momento il mantenimento appare troppo costoso. Ma qualsiasi decisione sarà soggetta al giudice tutelare.
Proveremo a capire per la scuola dei bambini: la retta attuale azzererebbe in meno di 10 anni la parte mobiliare di quanto ereditato dal papà. Senza, per altro, portarli al termine del ciclo di studi.
Al momento neanche Sara ha una copertura rischio morte o altre coperture assicurative.
Questa è la cosa che più mi dispiace: Sara e Mauro hanno coperto attentamente i rischi finanziari. Hanno comprato una casa solo quando hanno avuto le piene disponibilità. Hanno evitato di indebitarsi acquistando una casa al di sopra delle loro disponibilità. Hanno scelto di investire con strumenti efficaci, costi ridotti, alta diversificazione. Hanno continuato a risparmiare mediante accumulo mensile, risparmiando e diversificando nel tempo.
Ma hanno fatto un errore di pianificazione finanziaria che non sarà privo di conseguenze.
Hanno trascurato il rischio più importante non proteggendo il “capitale umano”. Un rischio di fronte al quale non ci sono altre difese che le adeguate coperture assicurative PRIMA di pensare a qualsiasi altro rischio. Perché non c’è capitale o risparmio che tenga di fronte ad eventi di questo tipo.
E tu? Hai calcolato e coperto il tuo valore finanziario per salvaguardare il futuro dei tuoi cari nel caso ti accadesse qualcosa? Non sono soldi ma amore, cura, razionalità. Gli elementi essenziali della finanza personale.
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